Lettera di Novembre del Governatore

NewsCarissimi tutti,
Siamo giunti al Mese della Rotary Foundation. Lo scorso giugno sono stati festeggiati ad Atlanta i 100 anni della Fondazione, un anniversario importante.
Le basi della Fondazione Rotary furono costituite al Congresso di Atlanta del giugno 1917 quando Klumph, ebbe a dichiarare “Non dobbiamo vivere in modo egoistico, ma con la gioia di fare del bene agli altri”.
Sulla spinta di questo slogan ancora forte e valido il Rotary International ha costituito questo splendido strumento, la Fondazione Rotary.
Ma che cosa è esattamente la Fondazione Rotary? Una banca che conserva il denaro dei rotariani? Un forziere a cui fare riferimento in momenti di crisi? Una buona quantità di denaro messada parte da spendere per iniziative varie? Un bancomat a cui attingere per i progetti rotariani?
La Fondazione Rotary conserva denaro in un fondo creato esclusivamente dalla raccolta dei Soci del Rotary, contributi dei Volontari Rotariani e degli Amici della Fondazione. I denari conservati vengono spesi in una serie articolata di Progetti il cui scopo generale è quello di “fare del bene nel mondo” raggiungere la Comprensione e la Pace dei popoli, attraverso programmi internazionali di scambio umanitario, educativo ed in particolare è quello di “servire” nelle diverse situazioni di bisogno nelle quali i Rotary Club intendono intervenire.
Un sogno? Forse, ma negli anni il Rotary tramite la sua Fondazione, ha fatto tanto in tutte le parti del mondo e per grandi progetti come ad esempio quello dell’eradicazione della poliomelite dall’intero pianeta.
Ma si ricordano ancora i progetti finalizzati al Disaster Recovery (nel facilitare gli sforzi del club per sostenere la preparazione e la ripresa delle catastrofi), i Sussidi distrettuali semplificati (supporto per attività di servizio a breve termine o azioni umanitarie di distretti nelle comunità a livello locale o internazionale), il Progetto Salute, fame e umanità - 3-H, (supporto per progetti su larga scala, da due a quattro anni che migliorano la salute, alleviare la fame o promuovere lo sviluppo umano); le Borse di studio; lo Scambio di gruppi di lavoro (GSE); le Borse di pace rotariane e tanti, tanti altri.
In 100 anni di vita la Fondazione ha speso 3 miliardi di dollari per progetti sostenibili e capaci di cambiare in meglio la qualità della vita in numerose parti del mondo, migliorare le condizioni di vita di migliaia e miglia di esseri umani, donne, bambini, anziani che non hanno le nostre stesse capacità economiche e di vita e quasi sempre sono al limite della sopravvivenza.
Il Fondo è impiegato dunque per contribuire a creare un mondo migliore senza malattie, senza problemi di sostentamento, un mondo dove tutti possono raggiungere un adeguato livello scolastico e culturale, dove non ci sono guerre e conflitti sociali, dove gli esseri umani sono liberi ed in pace nelle loro comunità e con le altre nazioni.
Qualcuno di voi dirà subito che sono decine le organizzazioni umanitarie che fanno questo mestiere e che spesso non tutti i denari donati sono spesi integralmente per gli aiuti ma si perdono in decine di spese varie talvolta poco chiare. È vero ma il caso del Rotary è completamente differente, perché quelle somme che noi dedichiamo agli interventi sono spese tutte ed integralmente per gli obiettivi da raggiungere e nulla per spese varie ed altro, perché i servizi e le azioni vengono portate avanti dai rotariani che donano e dai rotariani che ricevono nei luoghi dove le somme vanno spese ed ogni rotariano è impegnato nei progetti donando il proprio tempo e la propria professionalità facendo quella famosa “Differenza” indicata dal Presidente Internazionale Riseley che da mesi andiamo sbandierando come il valore aggiunto del Rotary.
Il denaro che entra nella Fondazione Rotary viene poi restituito in quota parte nei progetti attuati. Il meccanismo è estremamente semplice anche se le pratiche da mettere a punto non sono poi così facili da compilarsi. Si individua il progetto da realizzare, si individua il partner rotariano in loco, si compila il progetto e si invia alla organizzazione della Fondazione che, attraverso i suoi funzionari, esamina la pratica e la indirizza nei finanziamenti; poi si attua il progetto e lo si completa con una attenta rendicontazione.
Chiaro ed esaltante è dunque l’obiettivo, altrettanto chiari sono i mezzi e gli strumenti ma, come dicono tanti rotariani che ogni anno si cimentano ad elaborare e realizzare i progetti, difficile è l’attuazione perché la Fondazione Rotary ha creato un sistema molto complesso estremamente restrittivo di analisi, approvazione e rendicontazione dei progetti, un sistema forse non all’altezza delle capacità di molti rotariani, tanto che in molti casi si abbandona questa via estremamente complessa e fatta per pochi specialisti e non si attuano o richiedono progetti con il risultato che non si spendono i denari disponibili che rimangono nelle casse della Fondazione.
Tanti dubbi dunque che vanno sciolti, dubbi che mettono in crisi la voglia di continuare a fare donazioni, dubbi che non devono esistere per garantire un migliore futuro a questo splendido strumento che è la Fondazione Rotary, un futuro senza dubbi, un futuro senza complessità e dinieghi ma con sicurezze che possano soddisfare i principi con i quali è stata creata.
Cosa fare in questa situazione? Come sfruttare meglio questa buona mole di denaro disponibile? Come addestrare nel miglior modo amici rotariani capaci di organizzare e compilare un progetto? Come semplificare i meccanismi di presentazione e rendicontazione dei progetti? Come fare si che le maglie delle aree di intervento si allarghino comprendendo anche possibilità di risposta in casi come quello del nostro Distretto 2090 fortemente colpito da drammatiche calamità naturali tanto da farci dichiarare che per questi anni “l’Africa siamo noi!”?
Ne parleremo a Pescara il prossimo 19 novembre 2017 al Seminario Distrettuale sulla Fondazione Rotary, siate tutti presenti anche perché avremo come interlocutori i più importanti rappresentanti rotariani della Zona 12 Europa al Rotary International.
Un forte abbraccio ed arrivederci a tutti voi

Valerio


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