Qualche anno fa un Presidente Incoming di un Rotary Club del Distretto, sollecitato a partecipare ai Seminari di preparazione per svolgere il suo ruolo (Pre SIPE, SIPE ed Assemblea), ebbe a dire una frase che ricorderò sempre “… sono stato in tante associazioni, so come funziona, non mi serve partecipare, il Rotary in fondo non è diverso dalle altre …”. Questa presupponenza che il Rotary fosse come le altre associazioni fece si che quel Presidente in quell’anno si trovasse più volte in difficoltà scoprendo man mano che non era come pensava e che la nostra Associazione ha una unicità e caratterizzazione proprie.
Per potere essere nel Rotary dobbiamo dunque conoscerlo, sapere quali sono i ruoli, le norme le modalità di funzionamento e di comportamento.
Due sono le aree importanti per attuare un “Buon Rotary”, la prima è la conoscenza dell’Associazione, le sue regole, i meccanismi di funzionamento che vengono da quasi centodiciotto anni di esperienza, la seconda è lo spirito, lo stile e le modalità di comportamento che una persona aderente al Rotary deve avere.
I numerosi anni di vita del Rotary, la sua ampia diffusione nel mondo, la diversità delle persone aderenti per culture, religioni, usi e costumi, hanno fatto si che nel tempo si siano accumulate diverse norme tutte raccolte in un “Manuale di Procedura” che viene continuamente aggiornato con l’evolvere della Società civile mondiale. Esiste, infatti, un “Consiglio di Legislazione” permanente al quale partecipano i rappresentanti di tutti i Distretti del Mondo che, periodicamente, aggiorna le norme. Negli ultimi mesi, durante le visite mi sono trovato a ricordare che il Rotary è una Associazione che è stata ed è sempre pronta ad aggiornarsi rispetto alle esigenze di una società che evolve. Modernizzare le “regole” non significa però intaccare i “valori” che rimangono sempre gli stessi nel tempo. Comprendere le regole e conoscere quelle essenziali è importante per tutti i soci ma è essenziale per gli amici rotariani che assumono incarichi dirigenziali e di guida dei Club e degli altri organismi.
Il secondo requisito che considererei imprescindibile per un rotariano è l’assetto comportamentale che rappresenta un mixer di “sensibilità”, “buon carattere”, “predisposizione a lavorare in gruppo”, “disponibilità ad aiutare chi ha bisogno” e “integrità morale”. Un rotariano deve distinguersi per uno stile, un modo di essere di buon livello di qualità, un rotariano deve distinguersi per i “valori” di cui è portatore: il valore dell’”amicizia”, il valore dell’”unità”, il valore della “tolleranza”, i l valore del “servire” e dell’essere disponibile verso la società ed i territori in cui opera. Sempre nelle visite del governatore abbiamo anche riflettuto sul fatto che questi valori sono in fondo le regole essenziali del vivere civile.
Un rotariano deve essere anche un “leader”. Cosa significa però essere Leader? Significa essere fortissimo nella propria professione, avere grande disponibilità economica, essere una persona importante e potente nella società? Forse può essere tutto questo ma ancora di più può e deve significare dare attuazione ai valori citati con l’esempio, con i comportamenti, serietà morale, disponibilità al servizio, sensibilità nell’aiutare chi ha bisogno. L’esempio è dunque la migliore prova che il rotariano può dare nella sua esistenza e nella sua operatività dimostrando così i valori e le modalità operative dell’Associazione.
All’interno di questi concetti è essenziale che i rotariani che hanno più conoscenze avvicinino i nuovi rotariani e comunichino loro le norme, le regole ma anche e soprattutto i valori che l’Associazione porta con sé. Ogni club deve fare riferimento ad uno o più rotariani che ogni anno svolgono il ruolo di “informatori” e “formatori”. Ogni Distretto ogni anno nomina un “istruttore distrettuale” il cui compito è quello di “informare e formare lo staff, gli assistenti, i presidenti, i soci” secondo i livelli che necessitano per mandare avanti gli organismi del Rotary.
Tra “informare” e “formare” esiste una differenza. Informare è normalmente più semplice poiché si indicano le regole, i punti dove sono scritte e le evoluzioni che esse hanno avuto ed hanno. Spetta noi poi apprenderle ed applicarle.
Cosa diversa è invece formare perché significa indicare modalità di comportamento, stile di vita, sensibilità che si hanno dall’interno dell’animo, significa modificare il proprio carattere per adattarlo alle situazioni, significa non reagire o reagire in modo tollerante quando ti viene fatto un torto, significa collaborare, condividere, coinvolgere, significa stare con gli altri e non salire su un piedistallo, significa stare nel gruppo, significa talvolta mettere prima gli altri e dopo se stessi. Solo così
valorizzeremo il gruppo, il club e non solo noi stessi. Il gruppo è essenziale in questa azione.
Quale è allora la strada da percorrere?
Preoccuparsi che tutti i rotariani conoscano bene il Rotary, ne conoscano i meccanismi, le regole ma anche e soprattutto apprendano le modalità di comportamento, lo stile.
Quali gli strumenti?
Utilizzare appieno tutte le conoscenze che rotariani più esperti hanno in rapporto alla presenza nel Rotary e agli incarichi ricoperti. Invitarli a parlarne, invitarli a dare l’esempio.
Quali gli obiettivi?
Essere dei veri rotariani e non solo quelli che portano la spilletta sulla giacca, essere persone di riferimento, essere persone delle quali si possa dire “quello è un vero rotariano”, ricordando che non si è rotariani se si conoscono solo le regole.
Questi obiettivi anche per i migliori di noi non si ottengono facilmente, occorre tempo, occorre fare molte esperienze, occorre consapevolezza. Non si creda che possa bastare fare una sola esperienza e si giunga a sapere tutto in pochissimo tempo; è necessario non stancarsi mai di apprendere, avere pazienza; è necessario essere presente ad ogni seminario ed apprendere sempre qualcosa di più, fortificare l’esperienza ad ogni nuovo servizio che si porta a termine.
Troppo spesso assistiamo a rotariani che si paventano come conoscitori della nostra associazione ma poi sia nelle conoscenze ma soprattutto nei comportamenti dimostrano di non essere
ancora giunti ad accettabili livelli di qualità.
Se esistono la conoscenza, la buona modalità di comportamento, la realizzazione di buoni “servizi”, allora si fa veramente un “Rotary di qualità”, si migliora la consapevolezza e l’orgoglio dell’essere rotariani nella società in cui viviamo e che ha tanto bisogno di una Associazione come la nostra.
Questi ed altri temi potranno essere approfonditi nel prossimo Seminario sulla Leadership che si svolgerà nel prossimo mese di Febbraio.